ORIGINI DELLA COLLEZIONE

Dal suo primo riconoscimento ufficiale quale monumento nazionale nel 1937, alla fondazione nel 1964 di un’associazione di volontari “Società Sala Storica – Convegno di Peschiera”, uniti dal desiderio di conservarne il ricordo, proteggerne e prolungarne la memoria, la Sala Storica ha assunto nel corso degli anni il ruolo di un vero e proprio museo, atto ad accogliere e ospitare le testimonianze storiche inerenti la Grande Guerra. L’interesse attorno a questa collezione si concretizza ogni 8 novembre, anniversario del Convegno, che diventa occasione per i reduci, i famigliari o semplicemente gli appassionati, per consegnare alla protezione della Sala Storica e dell’associazione, oggetti o documenti che trovano così una adeguata conservazione.  

STORIA DELLA COLLEZIONE 

Una prima elencazione di oggetti conservati nella sala è databile al 1962 per mano del Genio Militare di Verona; una seconda inventariazione di pochi anni posteriore nomenclava circa 136 pezzi; la catalogazione attuale conta più di 300 pezzi tra documenti e oggetti inerenti la Grande Guerra.
L'opera simbolicamente più rappresentativa è senza dubbio il dipinto del decorativista Sinibaldo Tordi. Si tratta di un apprezzabile quadro, eseguito nel 1937, che eterna il momento cruciale del Convegno permettendo di riconoscere la sala riscoprendo come l’intero ambiente si sia conservato immutato. Tutto sembra essersi fermato nel tempo: la scrivania con calamaio e penna, la sedia in legno con braccioli, la spalliera curvata e sedile rivestito in pegamoide, la grande stufa in maiolica, il soffitto decorato ad affreschi. L’unica aggiunta è la presenza del quadro del Tordi, che si stacca alle spalle della scrivania, a testimoniare ciò che quasi cento anni fa accadde tra quelle mura.
Tra le opere conservate spiccano, per valore artistico e per la particolare rilevanza storica, i due prezioni codici miniati e lavorati a foglia d’oro dal professor Nestore Leoni. Grazie al deposito gratuito del 1962 quando l’allora Ministro della Difesa on. Giulio Andreotti li affidò al Comune di Peschiera del Garda, e con una cerimonia di consegna li diede in consegna al sindaco dr. Piero Pederzoli.

Negli anni la sala storica venne aperta saltuariamente al pubblico soprattutto alle scuole per portare ai giovani il ricordo non troppo lontano, della prima guerra mondiale, e per permettere la fruizione delle raccolte di documenti e oggetti conservati al suo interno.
E’ d’obbligo ricordare qui la signora Maria Darla, che come segretaria della Società Sala Storica ha provveduto per molti anni all’apertura della sala e alla sua manutenzione. Fu a lei personalmente che Umberto affidò il quadro del Tordi, quale rappresentante della Sala Storica.

Attualmente i problemi legati alla messa in sicurezza del luogo, impediscono di riaprire la sala al pubblico, se non in rare occasioni tra cui l’anniversario dell’8 novembre.
Anche per questo motivo l’Amministrazione Comunale di Peschiera ha ritenuto indispensabile provvedere ad una urgente inventariazione e catalogazione dei beni raccolti nella sala del Convegno e nelle due stanze adiacenti.

L'INVENTARIAZIONE E LA CATALOGAZIONE DIGITALE

L'inventariazione consiste nelle numerazione dei pezzi e si esplicita nella loro compagna fotografica. Questa operazione ha messo subito in evidenza che ormai la raccolta di oggetti e documenti di interesse bellico consta oltre i 300 pezzi.
La campagna fotografica digitale è corsa parallela alla scansione digitale dei documenti di minor dimensione; questo ha permesso una ricognizione degli oggetti e dei documenti che possono essere consultati liberamente in rete. Sono infatti “sfogliabili” entrambi i pregevoli annali, tutte le lettere ottocentesche rinvenute tra gli oggetti provenienti dall’abitazione Caviglia di Rivalta Bormida e tutti i documenti che si possono scoprire consultando la collezione digitale.

Gli studi attorno agli oggetti hanno portato a conoscenza di interessanti risvolti di carattere storico. Ad esempio c’è un anello famigliare che collega i Caviglia a Norberto Bobbio. Il filosofo è infatti originario di Rivalta Bormida figlio di Rosa Caviglia. All'interno del corpus epistolario di Francesco Caviglia conservato nella sala storica, e qui catalogato, si ritrova una lettera autografa di Norberto Caviglia, nonno di Bobbio, dal quale evidentemente e notoriamente ha ereditato il nome. Inoltre è nota la stima di Norberto Bobbio per un altro suo antenato, Antonio Caviglia; resta da accertare se sia lo stesso che firma la maggior parte della corrispondenza con il fratello Francesco.

I materiali sono stati schedati secondo le norme previste dal Ministero per i Beni Culturali e l’Istituto preposto per il Catalogo e la Documentazione (ICCD- Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) che predispone per ogni tipologia di oggetto, specifiche schede. Per la fotografia la scheda F, per le opere d’arte la scheda OA, per beni di varia natura la BDM (beni demoetnoantropologici). Si è tuttavia cercato di riunire le caratteristiche di ogni scheda rispettandone le stringhe.
La catalogazione ha permesso di ordinare i materiali secondo le loro classi e di portare in luce i problemi di conservazione su cui si è potuti già intervenire. Inoltre solo grazie a questo riordino sarà possibile uno studio approfondito degli oggetti raccolti per chiunque lo desideri.
Infine, non appena sarà agibile di nuovo la Sala Storica, questo archivio digitale potrà essere il supporto ideale per un rinnovamento dell’allestimento, per lo studio di percorsi didattici, per la consultazione di materiali che per problemi di ordine conservativo non possono essere maneggiati.
La raccolta sistematica delle informazioni ha richiesto l’aiuto dell’attuale presidente della sala storica, Giorgio Residori e dell’ultimo segretario preposto alla collezione, Luigi Sganzerla. A loro si è ricorsi quali testimoni insostituibili per ricostruire le origini e le provenienze dei beni. Sono infatti loro i depositari del sapere del passato storico della collezione che ruota attorno alla sala; le loro preziose informazioni sono state puntualmente riportate.

LA COLLEZIONE - GUIDA ALLA CONSULTAZIONE

Per una efficace fruizione della collezione sono previsti diversi percorsi di consultazione.

L' elenco completo   restituisce tutte le schede di catalogo secondo il codice di inventariazione.
Con la ricerca per tipologia, la collezione viene consultata attraverso le varie classi di materiali in cui è stata suddivisa.
La ricerca libera permette di effettuare una ricerca all'interno tutto l'archivio delle schede, utilizzando come oggetto di ricerca una qualsiasi stringa di testo.
Infine la ricerca avanzata consente la ricerca all'interno delle schede selezionando i campi di catalogazione (massimo 8) e i valori oggetto di ricerca combinando i criteri con clausole AND oppure OR.

Il risultato di tali metodi è composto da un elenco di schede corrispondenti ai criteri posti.
Le schede si presentano in forma sintetica, ma cliccando sull’immagine appare la scheda nella sua completezza. È disponibile inoltre una versione per la stampa che non include immagini e grafica.
Chiunque avesse indicazioni da fornire è pregato di comunicarle all’indirizzo: info@peschieramuseo.it

 

© 2006 - | IngD softengine